La mia seduta come operatore di Craniosacrale è appena terminata e mi rendo conto che sono stata un’ora, praticamente nella stessa posizione, immobile, in un dialogo silenzioso che si svolge attraverso lo spazio “Te – Me”, in una relazione che è solo ascolto corporeo, percezione, ricezione.
Come operatori di Craniosacrale si lascia che il corpo dell’altro ci utilizzi per ripristinare in autonomia il suo benessere.
Aspettare, ascoltare, assecondare, supportare e accogliere senza giudizio.
Poche le azioni, pochi i gesti, poche le cose da applicare, le parole.
Farsi guidare dal corpo della persona, unico vero grande artefice della seduta.
Un doppio affidamento.
L’affidamento della persona che sceglie l’operatore e si apre al lui, interagendo e utilizzando la sua energia, e l’affidamento dell’operatore che si lascia guidare dal corpo che lavora, nel rispetto delle sue scelte, senza giudizio.
Sottili movimenti, snodamenti, rilasci tensivi, sospiri, ammorbidimenti, il corpo si esprime, cerca e trova la postura più consona a lui, un nuovo equilibrio che meglio lo rappresenti.
Il corpo in autonomia decide cosa lasciar andare, di cosa può fare a meno, elabora, si assesta, si libera e recupera.
Siamo testimoni partecipi di un processo di cambiamento che avviene sotto i nostri occhi, sotto le nostre mani.
Allora ti chiedi: oltre alle conoscenze e competenze che un bravo operatore deve possedere, quanto conta l’amore, il non giudizio, l’accoglienza, il rispetto, la non –supponenza, l’umiltà per risolvere dolori e scompensi?
In un mondo dove lottiamo costantemente, che ci trascina correndo lontano da noi, dove non c’è tempo, né spazio, né respiro, mi accorgo che essere lì con la persona, non solo con la nostra mente logica e razionale e concentrarti sul fare, ma in ricezione attiva e umile con l’ausilio di una tecnica che viaggia tra il fisico e l’anima come quella craniosacrale, è spesso risolutivo e sufficiente.
Il dolore si attenua, la sofferenza dell’anima che si esprimeva attraverso il corpo si placa e il regalo è il sorriso della persona, che a fine seduta esprime benessere, serenità e stupore, …. e le sue parole ”bastava così poco?”.
Una magia che ogni volta si ripete, sempre stupefacente.