In questo articolo presentiamo i risultati ottenuti da un interessante studio condotto in una clinica norvegese, allo scopo di verificare i risultati di un approccio terapeutico olistico in pazienti traumatizzati. Lo studio, di recente pubblicazione (2020), ha evidenziato in particolare i benefici apportati dalla Tecnica Craniosacrale nel ridurre la sintomatologia in pazienti traumatizzati gravi, che risultavano cognitivamente meno presenti alla terapia psicologica. Buona lettura!
PUNTI SALIENTI
• Lo psicoterapeuta ha utilizzato una serie di diverse modalità per accedere alle emozioni e ai traumi.
• La Tecnica Craniosacrale si è rivelata in grado di ridurre il dolore fisico, consentendo così la mobilizzazione delle risorse mentali necessarie alla psicoterapia.
• Gli obiettivi globali del trattamento erano aumentare il controllo emotivo dei pazienti e fornire strumenti per migliorare la cura di sé.
• Quale segno di miglioramento si è presa in esame la capacità di trasformare e modificare comportamenti negativi in azioni apportatrici di benessere (ad esempio far visita a un buon amico).
BACKGROUND
La Tecnica Craniosacrale è una consolidata modalità complementare impiegata nel trattamento di diversi disturbi della salute. Una clinica norvegese per malattie psicosomatiche ha incluso la Tecnica Craniosacrale in un approccio multidisciplinare per pazienti gravemente traumatizzati. Lo scopo di questo studio era individuare le indicazioni d’uso della Tecnica Craniosacrale all’interno della Terapia Traumatologica e verificarne l’efficacia. In particolare, ci si proponeva di esplorare la filosofia e gli obiettivi del trattamento, i criteri di miglioramento e la valutazione del profilo di rischio di un approccio terapeutico multidisciplinare.
Metodologia utilizzata
I pazienti sono stati sottoposti a otto interviste individuali semi-strutturate, e a un’intervista di focus group con i terapisti, presso la Clinic for Psychosomatics, Hospital of Southern Norway, Kristiansand, Norvegia. I dati riportati nel testo sono stati trascritti alla lettera e il contenuto del materiale è stato analizzato secondo criteri convenzionali e diretti.
Risultati
I terapisti della clinica hanno proposto un approccio di trattamento olistico, basato sulla considerazione di mente e corpo come un’unica entità. Per accedere alle emozioni e ai traumi hanno utilizzato un insieme di diverse tecniche di trattamento. In questo modo hanno potuto constatare che i pazienti con gravi sintomi a livello corporeo risultavano meno presenti da un punto di vista cognitivo, attribuendo questo fatto all’importanza della sintomatologia che assorbiva la maggior parte delle risorse mentali di queste persone. L’obiettivo e il compito specifico del terapista craniosacrale nell’ambito della terapia traumatologica multidisciplinare era alleviare questi disturbi fisici, in modo che le risorse cognitive ed emotive potessero essere utilizzate per la psicoterapia. Gli psicoterapeuti si sono resi conto che le emozioni e i traumi dei loro pazienti si dimostravano più accessibili dopo la seduta di Craniosacrale. Gli obiettivi generali del trattamento erano aumentare i livelli di tolleranza ai sintomi e consentire una miglior cura di sé. Inoltre, la capacità di trasformare comportamenti negativi e sviluppare alternative positive è stata considerata un importante segno di miglioramento.
Conclusioni I partecipanti allo studio hanno constatato che i pazienti con traumi complessi, compreso il disturbo da stress post-traumatico, hanno beneficiato di questo approccio multidisciplinare e hanno apprezzato la filosofia del trattamento olistico, inclusa la Tecnica Craniosacrale. Per quanto riguarda la sicurezza dei pazienti, i partecipanti allo studio hanno espresso la raccomandazione che il trattamento craniosacrale in pazienti gravemente traumatizzati si svolga in collaborazione con psicoterapeuti o altro personale sanitario altamente qualificato che lavora in istituzioni specializzate.
Fonte: Combining psychotherapy with craniosacral therapy for severe traumatized patients: A qualitative study from an outpatient clinic in Norway
Autori: TrineStub, Mona A.Kiil, Birgit Lie, Agnete E. Kristoffersen, Thomas Weiss, Jill Brook Hervik, Frauke Musial
Ricevuto il 25 agosto 2019, modificato il 7 gennaio 2020, accettato il 15 gennaio 2020, disponibile online dal 16 gennaio 2020.
https://doi.org/10.1016/j.ctim.2020.102320
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0965229919312701
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